Cereali autunno-vernini, come concimarli al meglio
Pubblicata il: 04-01-2022 - Terre dell'Etruria
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La concimazione rappresenta la principale pratica agronomica volta a massimizzare la produttività dei cereali autunno-vernini e la qualità della granella.
In assenza di questo intervento, la coltura non sarà in grado di esprimere appieno il suo potenziale produttivo, che risulterà tanto minore quanto più è limitata la disponibilità dei nutrienti.
Per avere un’idea delle esigenze nutrizionali della coltura, si consideri che per ogni quintale di granella, ad esempio il frumento necessita indicativamente di 3 kg di Azoto, 1,5 kg di P2O5 (anidride fosforica) e 2,5 kg di K2O (ossido di potassio). Nei nostri terreni, generalmente ben forniti in potassio, difficilmente si rende necessario apportare questo elemento.
Diversa è la situazione per l’Azoto e il Fosforo, tipicamente presenti in quantità non sufficienti a sostenere una buona produzione e per questo vanno apportati con le concimazioni.
Il fosforo, data la sua immobilità nel terreno, deve essere necessariamente integrato attraverso una lavorazione che lo ponga nella fascia successivamente interessata dall’apparato radicale.
Per quanto riguarda l’azoto, i migliori risultati si ottengono frazionando l’apporto totale in tre epoche, la semina, tra la metà dell’accestimento e l’inizio levata e la botticella. Mentre i primi interventi svolgono un effetto stimolante sul numero di culmi e sulla dimensione delle cariossidi, l’apporto di azoto durante la botticella promuove la sintesi proteica che si traduce in una migliore qualità della produzione.
Per ridurre il numero di interventi e limitare la dispersione ambientale, specialmente di azoto, sono da preferirsi concimi a lenta cessione. Le tecnologie produttive di questi concimi consentono di modularne il rilascio di elementi nutritivi nel tempo riducendo le perdite ambientali e migliorando l’efficienza della concimazione.
Per le aziende biologiche la dotazione organica del terreno rappresenta la fonte principale di elementi nutritivi, che si renderanno disponibili per la coltura solo in seguito alla mineralizzazione della sostanza organica. Lo sviluppo di concimi organici moderni ha consentito di ottenere pellet ad alto tenore di nutrienti, specialmente azoto, permettendo di ridurre notevolmente i volumi di concime da distribuire alla coltura. L’individuazione di materie prime organiche a rapido rilascio di azoto ha permesso la realizzazione di concimi organici impiegabili in copertura, anticipando solo leggermente i tempi di massimo assorbimento della coltura.
LA STRUTTURA TECNICA CONSIGLIA:
- Concimazione organo-minerale di pre-semina: NUTRIGRAN TOP S oppure MULTISEMINA 18-20: 3 q/ha
- Concimazione organica di pre-semina: CAROSELLO oppure BIOSULF 50: 10-15 q/ha
- Concimazione organica di copertura: EVOLUTION N 13: 5 q/ha
a cura del Dott.Agr. Piero Bacci, Tecnico Zona Casino di Terra (PI) e Rosignano (LI).
in foto - grano duro Az. Sonetti (PI)