Piattoforte Intervista Massimo Carlotti
Pubblicata il: 18-06-2015 - Terre dell'Etruria
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La verità sull'olio
di Camilla Micheletti
Dalle contraffazioni ai problemi dell'ultimo raccolto: l'intervista a Massimo Carlotti.
Massimo Carlotti è il presidente di Terre dell'Etruria, la cooperativa più grande per la produzione di olio extravergine toscano Igp, attiva sul territorio dagli anni Cinquanta. Nel settore oleario da vent'anni, prima come responsabile del controllo qualità dell'olio, Massimo ci apre le porte della cooperativa che gestisce sfatando alcuni miti su questo complesso settore produttivo.
Come nasce la cooperativa Terre dell'Etruria?
La cooperativa nasce a Castagneto Carducci nel 1950 come consorzio di produzione del latte: con il passare degli anni, con la diminuzione degli allevamenti, si è indirizzata verso la produzione ortofrutticola, vinicola e olearia. Copriamo tre province: Pisa, Livorno e Grosseto. L'olio extravergine d'oliva è una delle nostre produzioni più importanti: le varietà utilizzate sono quelle classiche toscane, leccino, frantoio e moraiolo. Contiamo 1580 produttori, per un volume medio di 9000 quintali di olio l'anno, lavorato in 4 frantoi sul territorio.
Come riuscite a mantenere alta la qualità dell'olio che producete?
Il processo di lavorazione è tracciato dal campo al prodotto finale. Sappiamo dire esattamente da quali produttori arrivano le olive che vengono trasformate, ma anche da quali contenitori, e a quale temperatura abbiamo lavorato.
Perché è importante controllare tutta la filiera produttiva?
Perché l'olio è uno dei settori in cui ci sono più falsi al mondo. In Toscana abbiamo avvertito molto questo problema perché il Made in Tuscany, anche nell'olio, è un marchio molto forte e riconosciuto all'estero. L'extravergine falso viene prodotto all'estero e importato al nero in Italia e, con il beneplacito di alcuni agricoltori e strutture, viene registrato come extravergine prodotto in Toscana. In un sistema che traccia la filiera fin dall'inizio questo non è possibile: i produttori che confluiscono nella Cooperativa sono registrati dall'ente Artea, che compie una rilevazione fotogrammetrica delle proprietà. In questo modo possiamo tenere sotto controllo il numero di piante, da cui si ricava la quantità media di olio che ogni appezzamento può fornire.