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Gennaio è tempo di pensare a come coltivare un orto di successo


Pubblicata il: 25-01-2022 - Terre dell'Etruria

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A gennaio possiamo preparare il terreno per le colture da seminare nei mesi successivi, pensare ad una concimazione organica e organizzare l’orto tenendo presenti i fattori determinanti per il successo. -I consigli di Ortomio- 

Coltivando il nostro orto ci accorgiamo che esso non è solo il luogo fisico dal quale otteniamo ortaggi freschi, sani e saporiti, ma anche una finestra aperta sulla natura e i suoi preziosi insegnamenti. Nell’orto impariamo a conoscere e rispettare il terreno, a prenderci cura delle piante osservandone crescita ed evoluzioni, dal trapianto alla raccolta. Ci rendiamo presto conto che se in questo splendido hobby il nostro impegno nel “fare” è determinante per raggiungere buoni risultati, abbiamo anche bisogno di alcune informazioni di base sulle esigenze primarie delle piante che vogliamo coltivare. I fattori determinanti per il successo nell’orto sono:

LA LUCE: la maggior parte delle piante da orto necessitano di esposizione in pieno sole per almeno 7 ore al giorno per dare i migliori risultati.
IL TERRENO: deve essere ben drenato, ricco di sostanza organica, apportata frequentemente. Superficie priva di avvallamenti che provocano dannosi ristagni idrici.
L’ACQUA: deve essere facilmente accessibile e sempre disponibile. Gestirla al meglio, senza eccessi né carenze, permette uno sviluppo sano e rigoglioso degli ortaggi.
IL METEO: favorevole o avverso, contribuisce a rendere più semplice o difficoltoso il conseguimento del successo finale. È buona abitudine seguire le previsioni del tempo per regolarci sulle semplici azioni da mettere in atto, ad esempio prima di un periodo molto piovoso o particolarmente siccitoso.

L’ORTO: POSIZIONE ED ESPOSIZIONE
L’orto ideale è baciato dai raggi del sole per la maggior parte della giornata. Cercheremo quindi di evitare di posizionare l’orto sul lato nord di un’abitazione o sotto l’ombra di grandi alberi per gran parte del giorno. Anche nella scelta della posizione su dove collocare gli ortaggi e degli spazi da destinargli all’interno dell’orto, è bene porre una certa attenzione, onde evitare di farsi prendere la mano, perché qualora troppo fitte, le piante faticano ad esprimere al meglio il proprio potenziale produttivo. Si consideri che le piante con forte accrescimento verticale, come pomodori, cetrioli, fagioli rampicanti, ecc. se posti dal lato più vicino alla fonte luminosa, crescendo potrebbero rappresentare una barriera ai raggi solari per le specie più basse. Le specie a ciclo rapido come lattughe e lattughini da taglio, spinaci, ravanelli, rucola, cavoli a cuore, cavoli rapa, prezzemolo, ecc. si possono posizionare utilmente anche al fianco di piante più vigorose e tardive, trapiantandole nel medesimo momento, perché completeranno il loro ciclo prima di poter subire gli effetti negativi della competizione per la luce o sopporteranno discretamente un leggero ombreggiamento nel periodo finale della produzione.

L’ORTO: PREPARARE IL TERRENO
Sono due i momenti di intervento per la preparazione del terreno: la lavorazione di fondo, in autunno-inverno e la preparazione pre-trapianto, pochi giorni prima della messa a dimora delle piantine. La lavorazione di fondo autunno-invernale, normalmente si effettua con la vangatura. Prima di incominciare è fondamentale verificare che il terreno non sia eccessivamente umido. Rivoltando la prima zolla e osservando la vanga, se la lama risulterà senza tracce di fango, potremo proseguire senza indugio, viceversa attenderemo che il suolo divenga più asciutto. Con la vangatura, penetreremo nel terreno per non più di 20- 30 cm e rivoltandolo, lo arieggeremo rendendolo più soffice. Estirperemo le radici di erbe infestanti e i sassi e approfitteremo per interrare preziose sostanze organiche, come letame, cornunghia e compost. Se il terreno appare pesante, duro e compatto, potremo aggiungere sabbia per alleggerirlo. Se viceversa la struttura è sabbiosa, si abbonderà con la sostanza organica. In questi casi anche del terriccio torboso apporterà benefici. A questo punto lasceremo le zolle esposte alle gelate invernali. La lavorazione pre-trapianto si effettua alla fine dell’inverno. Se il suolo è compatto inizieremo con la vangatura, facendola seguire dalla zappatura o fresatura. Poi il terreno sarà rastrellato per pareggiarlo, portando le zolle più grossolane ai margini dell’appezzamento. In terreni soggetti ai ristagni, potremo creare una baulatura con cuscini di terra, sopra i quali trapianteremo le piantine. È importante creare delle aiuole larghe circa un metro, separate da camminamenti, in modo da potere accedere facilmente agli ortaggi in esse contenuti senza calpestarne la superficie. Dopo il trapianto, dovremo zappettare il terreno attorno alle piante ogni 2 settimane. Questo favorirà una crescita rigogliosa ed eviterà la formazione di grandi crepe che nei periodi caldi provocano la dispersione di gran parte dell’acqua d’irrigazione, tra i fattori più determinanti nel causare il marciume apicale del pomodoro. Esistono interessanti studi che evidenziano la possibilità di coltivazione di alcuni terreni senza la pratica delle tradizionali lavorazioni, sfruttando il benefico effetto dei microrganismi utili del suolo.

L’ORTO: COME RENDERE IL TERRENO FERTILE
Dal terreno del nostro orto, le piante ottengono la maggior parte degli elementi nutritivi che sono necessari per la loro crescita equilibrata. Ortaggi che stentano a raggiungere le dimensioni ottimali o che dimostrano un accrescimento ridotto, molto spesso soffrono a causa della insufficiente fertilità del suolo. Nell’orto familiare, alla base di un terreno molto fertile c’è sempre una cospicua e florida presenza di microrganismi utili, in grado di interagire con le radici delle nostre piante, talvolta favorendone lo sviluppo e l’assimilazione dei nutrienti, in altri casi proteggendole dai patogeni. Gran parte di questi funghi e batteri “buoni” sono fortemente limitati dall’utilizzo di diserbanti chimici e dall’abuso di fertilizzanti di sintesi. Anche per questo, cercheremo di escludere i primi dal nostro orto e utilizzare i secondi con intelligenza, senza esagerare. La sostanza organica, nelle sue diverse forme, ha un ruolo di primaria importanza nel mantenere in salute questa popolazione di microrganismi, oltre a fornire essa stessa nutrimento alle piante e a migliorare la struttura del suolo. Letame maturo, stallatico, pollina, compost, sono ottimi prodotti per preservare la fertilità del suolo e potrebbero venire tutti apportati nel nostro orto, a rotazione o mescolati tra loro, per usufruire delle differenti pregevoli caratteristiche di ognuno di essi. 

articolo a cura di Ortomio 

Tags orto ortomio
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